19 luglio 2007

Dessine-moi un logement

Cercare casa a Ginevra è complicato e stressante, ci si può trovare come un moderno piccolo principe ad implorare "Per favore, disegnami un appartamento!"

STP Dessine-moi un logement


Senza dilungarmi sulla lista dei documenti da portare per fare una richiesta di una casa in affitto e sul comportamento ignobile delle agenzie immobiliari ginevrine, vi propongo una raccolta di frasi ormai storiche che hanno segnato questa interminabile ricerca:
  • "Ma non è il seminterrato che è umido: è il clima di Ginevra che è così!" (V.A.)

  • "Io non sono razzista però la casa preferisco darla ad una coppia di italiani, accidenti a me a quando ho detto che la subaffitto: mi hanno chiamato negri, cinesi, jugoslavi... " (immaginate la faccia della Monia) "...gli spagnoli invece mi hanno detto che sono come noi... più o meno" (logorroico signore siciliano che subaffitta un monolocale a Vernier)

  • "Io glielo avevo detto a mio fratello di restare a casa ed aprirmi... non ho la chiave... ma adesso arriverà..." (quaranta minuti dopo) "ah eccolo... gliel'avevo detto di stare a casa ma è andato al bar a giocare a carte, questo cretino!" (signora portoghese che ci mostra un appartamento a Chatelaine)

  • "Ah lei non è portoghese? Italiana? Ah ma per me sono tutti portoghesi, qua!"

  • "Io casa mia l'ho trovata in meno di ventiquattr'ore: sono andato a vederla la mattina e la sera avevo le chiavi" (F.H., per forza, vive in un posto dove neanche i lupi si avventurano)

  • "Non si può abitare qui... questo è un posto per stare quando sei in pensione, ma neanche... perché se ti senti male l'ambulanza si perde!" (reazione del Maso dopo la visita di una casa a Crozet)

  • "Altrimenti potete mettere la lavatrice in bagno, basta togliere questo aggeggio inutile" (ex inquilino della nuova casa, indicando il bidet)
Ma alla fine i nostri eroi, dopo più di 30 case visitate e 15 domande, ce l'hanno fatta. Non a Ginevra, naturalmente, ma a Ferney-Voltaire, paesino francese di confine, famoso soprattutto perché il celebre filosofo illuminista vi soggiornò a partire dal 1759. Lo scelse perché era abbastanza vicino alla frontiera per poter fuggire dalla Francia in caso di problemi, e anche per tenere sotto controllo il suo rivale Rousseau, che stava a Ginevra (a quel tempo la città costituiva uno stato indipendente).

Le immagini che seguono illustrano i miglioramenti significativi sul piano della qualità della vita.

Il panorama dalla finestra

Panorama prima

PRIMA: i piedi di V. Nei weekend, i piedi dei nipoti di V.


Panorama dopo

DOPO: se non ci fosse quel palazzo nel mezzo, si vedrebbe anche il Monte Bianco


L'arredamento


Mobili prima

PRIMA: stile anni '50 di colori scuri (per non riempire di luce una casa già tanto luminosa)


Mobili dopo

DOPO: stile Ikea / Conforama. Colori prevalenti: legno chiaro, bianco, e soprattutto blu! Niente frigo nero.


E... udite udite... il nuovo appartamento offre il massimo dei lussi borghesi:

lavandino

l'acquaio con due vasche!!

Nessun commento: