24 aprile 2007

All We Hear is Rete Uno

Ho già parlato dei fantastici giornali, giornalini e giornaletti svizzeri, ma anche un altro importante media (medium?) si impone alle mie orecchie qui a Ginevra, con tutta la sua elvetica particolarità: la radio! Il panorama radiofonico ginevrino è abbastanza desolante, e mi costringe a continui zapping nei miei tragitti in macchina tra la musica rock adoloscenziale di Europe 2, qualche radio francese e, per non correre il rischio di imparare troppo bene la lingua, la radio della Svizzera italiana, Rete Uno.

I conduttori, spesso di nome Rezzonico, fanno di tutto per sembrare simpatici, con risultati a dire il vero abbastanza modesti. La comicità è tutta involontaria, grazie a trasmissioni ormai mitiche.
La più ricca di suspence: Il rumore misterioso... Scaletta della trasmissione: prima vengono fatti ascoltare due secondi scarsi di un rumore da indovinare: pfrrr.. sccc... ciack... poi arrivano le telefonate in diretta:

"Ricordiamo che oggi sono in palio ben 14 marenghi!" (marenghi?!?) "Ecco il primo concorrente."
"Buonasera, sono la signora Antonella da Bellinzona"
"Dica signora"
"Secondo me è il rumore di una porta girevole in cui è rimasto incastrato lo straccio lasciato della signora delle pulizie"
"No, signora, mi dispiace. Un altro concorrente in linea..."
"Ciao, sono Giancarlo da Lugano"
"Dicci, Giancarlo"
"Potrebbe trattarsi del rumore di una zanzara che finisce ad abbrustolirsi in una di quelle lampade stermina insetti che si usano di estate"
"No, era una risposta che era già stata data, mi dispiace, buona serata"
"Laura da Mendrisio"
"Allora, Laura, dicci la tua idea!"
"Un piffero suonato da un principante che poi cade e si rompe"
"Molto fantasiosa, Laura. Si vede che sei un'esperta di strumenti a fiato, ma no... mi dispiace, non è la risposta giusta!".

E... mai e poi mai che mi sia capitato di sentire uno che riuscisse a portare a casa gli ambiti marenghi!

Un altro programma di culto è Sfogliando la Svizzera, completissima rassegna stampa di tutti i giornaletti della confederazione. Qualche giorno fa erano in primo piano i commenti ai sorprendenti risultati delle elezioni zurighesi:

"Vediamo come affronta l'argomento la stampa romanda, in particolare la Tribune de Genève... Beh in realtà la Tribune de Genève non dà grande spazio alle elezioni zurighesi e preferisce dedicare la prima pagina ad un nuovo modello di dentiera di gomma per cani che, sembra, potrebbe sostituire la museruola!".

Ma ben altre sfide agitano il panorama politico ginevrino. Dopo le elezioni in città, anche il paese di Meyrin, alle prese con scelte epocali come la costruzione della tramvia Cornavin - CERN, è in preda alla febbre del voto. In consiglio comunale il partito di maggioranza sono i Verdi, ma le sorti della comunità sono in mano a due indipendenti che, potrebbero fare pendere l'ago della bilancia da una parte o dall'altra!

Risultati elezioni Meyrin

Ma c'è ancora da eleggere il consiglio amministrativo. La posta si riempie quindi di propaganda elettorale, sotto forma di giornalini dai nomi fantasiosi: La foglia verde, bollettino informativo dei verdi o L'anatra all'arancia, per i democristiani.

La feuille verte

Le canard a l'orange

Democristiani

I volti rassicuranti della nuova politica svizzera

Verena fa propaganda elettorale

una sostenitrice di un candidato merynois

Un fatto sorprendente della politica svizzera è che la tecnica del governo di larghe intese, insomma l'inciucio, è una regola costituzionale. Infatti anche a livello nazionale, il Consiglio Federale, cioè il governo, è composto da consiglieri (ministri) di partiti diversi. Quindi può addirittura succedere, come adesso, che il presidente della federazione (che comunque non ha un maggior potere rispetto agli altri consiglieri) sia una socialista anche se la maggioranza è in mano all'UDC (che si definisce di centro ma è un partito decisamente di destra, guidato dal Berlusconi svizzero, il famigerato Cristoph Blocher).

Per riprendermi dalle emozioni della politica svizzera, questo fine settimana mi sono rifugiato in un paese meno consociativista: la Francia, dove al primo turno delle presidenziali un fascista è riuscito a sottrarre un buon numero di voti ad un altro ancora più fascista.

Manifesti elettorali a Grenoble

Infatti, secondo Le Monde, il pessimo risultato del Fronte Nazionale di Le Pen (che mantiene comunque un inquietante 11%...) è dovuto al fatto che le parole d'ordine (nazionalismo, propaganda contro gli immigrati) di Sarkozy (tra parentesi figlio di un immigrato polacco) sono gli stessi cavalli di battaglia di Le Pen. Mi è sembrato molto appropriato il commento di un anonimo elettore francese, su un manifesto elettorale a Grenoble:

A mort ces porcs

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