25 aprile 2006

C'est Genève

Tre anni fa in inter-rail tra Vienna, Bratislava, Cracovia, Berlino abbiamo camminato per le stesse strade, viaggiato sugli stessi treni sui quali è nato un bellissimo libro di viaggio, È Oriente di Paolo Rumiz. Quel libro l'ho letto proprio durante quella vacanza, potendo vedere dal vivo, ad esempio, il quartiere operaio di Cracovia che i comunisti avevano costruito per contrastare il carattere ribelle di quella città troppo intellettuale e indipendente agli occhi del regime. L'eccezionalità dello scrittore di viaggio è la capacità di raccontare, a partire da un episodio che a noi comuni mortali passerebbe del tutto inosservato, un pezzo di Storia o la vita di una città meglio di mille libri "ufficiali".
Naturalmente viaggiando negli stessi luoghi vedendo le stesse cose, incontrando le stesse persone, io non sarei riuscito a scrivere neanche una pagina. È per questo che qualcuno fa lo scrittore e qualcuno l'informatico...

Non che io voglia, quindi, provare a fare qualcosa di simile con Ginevra, la città dove sto vivendo in questi ultimi mesi e che è il posto dove ho passato più tempo dopo Firenze e dintorni. Voglio solo mostrarvi, con l'aiuto di qualche immagine, una città che a prima vista può sembrare fredda, bruttina, piena di banche e di negozi che vendono oggetti kitsch tremendamente costosi, coltellini svizzeri e orologi a cucù, ma che conoscendola meglio può riservare qualche sorpresa. Il "punto d'osservazione privilegiato" è una ridente casetta circondata da un giardino fiorito, proprietà di due simpatici signori greci che mi affittano il seminterrato. In questo momento i padroni sono a casa in Grecia e il bellissimo giardino è tutto per me.

Casa a Ginevra


Il motivo per cui mi trovo da queste parti è, come probabilmente sapete, una specie di dottorato al CERN. Nei prossimi giorni mi arriverà la risposta e saprò se sono stato definitivamente preso. Nel frattempo passo le giornate a combattere contro un costoso sistema software proprietario con il quale, tutti ne sono convinti, verranno controllati gli enormi apparati sperimentali oggi in costruzione. A volte mi capita persino di entrare, con tanto di camice bianco e cuffia nelle "camere pulite" dove viene montato il tracciatore di CMS... la cuffia è prontamente riutilizzata in cucina (i capelli lunghi, si sa, rischiano di finire dappertutto).

Dalla scienza alla cucina

Ma tornando a Ginevra, dicevamo che non è proprio la città più bella del mondo, né è famosa per la vita notturna. Sarebbe insomma una città decisamente triste ed anonima se non fosse per il lago. Il Lac Léman, che i ginevrini si ostinano però a chiamare Lac de Genève, proprio a Ginevra si chiude nel Rodano mentre a est continua sulla sponda svizzera verso Losanna e Montreux, su quella francese verso Évian. Quando non se ne può più del panorama delle mille banche o dell'architettura completamente aleatoria della cattedrale che fu di Calvino si può sempre rivolgere lo sguardo verso il lago e verso le montagne che lo circondano: è uno spettacolo che non stanca mai.

Lago di Ginevra


Se Ginevra è considerata la seconda città più vivibile del mondo (dopo Zurigo) il merito non è sicuramente degli orari dei supermeracati, ma probabilmente anche dei parchi.

In fila nel parco

dove si può trovare anche la tranquillità necessaria per meditare

Meditazione nel parco


Nonostante la pulizia quasi maniacale, dovuta però più che alla civiltà degli abitanti ad un efficientissimo sistema di pulizia di strade e marciapiedi, Ginevra è comunque molto distante dai soliti clichè sulla Svizzera che abbiamo noi italiani. Soprattutto è una città dove più della metà degli abitanti viene dall'estero, una città veramente internazionale dove sull'autobus si sentono parlare moltissime lingue diverse mentre accanto al signore africano in giacca e cravatta e con la ventiquattr'ore si siede la ragazza punkabbestia con la cresta verde e il cane senza guinzaglio. Solo che (siamo pur sempre in Svizzera) il cane è pulitissimo e la punkabbestia augura educatamente bonne journée all'anziana signora seduta davanti a lei, che non si scandalizza minimamente e non comincia nessun discorso su com'è ridotta la gioventù al giorno d'oggi...

Sull'autobus 9

La Svizzera rimane comunque un paese di grandi contraddizioni: spacciata da qualcuno per democrazia avanzata solo perché si fanno i referendum anche per decidere dove costruire un nuovo centro sportivo, è in realtà un paese dove le donne hanno ottenuto il diritto al voto nel 1971. Paese di pace, che non ha preso parte a nessuna guerra negli ultimi secoli, sede di organizzazioni internazionali e punto d'incontro per i negoziati tra eterni nemici, la Svizzera ospita nelle sue banche i soldi dei peggiori criminali di guerra di tutto il mondo e in un certo senso può permettersi il suo status di isola felice isolata e isolazionista anche grazie a questa complicità. La neutrale Svizzera è un paese con un esercito sempre pronto a tutte le evenienze dove tutti i cittadini maschi devono prestare un servizio militare obbligatorio prolungato (per le donne invece il servizio militare è volontario). Gli svizzeri vengono richiamati per esercitazioni nell'esercito per tre settimane all'anno fino ad almeno 30 anni.

Manifesti Affairesmilitaires

In Svizzera, secondo una legge del 1970, ogni cittadino deve possedere un posto in un rifugio antiatomico. Il mirabile risultato è che in caso di catastrofe nucleare la Confederazione potrebbe mettere al sicuro il 110% della propria popolazione.
Nel caso di una guerra nucleare solo gli svizzeri potranno salvarsi e a Ginevra, novella arca di Noè, alcuni "esemplari" di tutti i popoli della Terra sopravvivranno alla catastrofe scongiurando così il pericolo di un noiosissimo mondo dove gli elvetici sono gli unici superstiti. Quando Bush proporrà di utilizzare preventivamente l'atomica contro l'Iran, potete fare un salto a casa mia e cercherò di ospitarvi in questo comodo rifugio.

Rifugio antiatomico

All'interno ci dovrebbe essere tutto il necessario per sopravvivere e ricominciare una nuova vita il day after: in realtà dato che i padroni di casa (rischiando multe salatissime in caso di controlli) lo utilizzano come cantina, l'unica soluzione sarà ubriacarsi per dimenticare.

Rifugio enoteca

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche se fai l'informatico sei bravo a descrivere i posti e le situazioni, hai una grande capacità PENETRATIVA

I love you Maso

Anonimo ha detto...

A proposito degli svizzeri che si salveranno solo loro... ho trovato questa poesia...



Non quelli dentro il bunker,
non quelli con le scorte alimentari, nessuno di città,
si salveranno indios, balti, masai,
beduini protetti dal vento, mongoli su cavalli,
e poi uno di Napoli nascosto nel Vesuvio,
e un ebreo avvolto in uno sciame di parole,
per tradizione illesi dentro fornaci ardenti.
Si salveranno più donne che uomini,
più pesci che mammiferi,
sparirà il rock and roll, resteranno le preghiere,
scomparirà il denaro, torneranno le conchiglie.
L’umanità sarà poca, meticcia, zingara
e andrà a piedi. Avrà per bottino la vita
la più grande ricchezza da trasmettere ai figli.
Erri De Luca (da “Solo Andata”)

Maso ha detto...

Grandissimo Erri De Luca!

Anonimo ha detto...

Tremendo, tremendo, tremendo... menudas pintas cocinando, Maso!!! Juaasssss!!!

Maso ha detto...

Anche questa è adatta alla situazione

LET ME DIE ON MY FOOTSTEPS
Bob Dylan, 1963
da Canzoni contro la guerra

Non me ne andrò sotto terra
solo perchè qualcuno mi dice che la morte è prossima
E non me ne andrò a testa bassa a morire
Quando andrò alla tomba ci andrò a testa alta
Lasciatemi morire sui miei passi
prima di finire sotto terra

Ci son state notizie di una prossima guerra e guerre ci son già state
Il significato della vita si è perduto nel vento
Ed alcuni che credono che la fine sia vicina
invece di imparare a vivere imparano a morire
Lasciatemi morire sui miei passi
prima di finire sotto terra

Non so se sono intelligente ma credo di essere in grado di capire
quando qualcuno mi getta fumo negli occhi
E se questa guerra arriva davvero e la morte è prossima
Lasciatemi morire su questa terra prima che muoia sotto terra
Lasciatemi morire sui miei passi
prima di finire sotto terra

Son sempre esistiti quelli che devono spargere il terrore
e ci stanno parlando di guerra
ormai da parecchi anni
Ho letto tutte le loro dichiarazioni
e me ne sono stato sempre zitto
Ma ora, Signore Iddio, che la mia umile voce sia ascoltata
Lasciatemi morire sui miei passi
prima di finire sotto terra

Se avessi rubini e ricchezze e corone
comprerei tutto il mondo e cambierei le cose
gettando tutte le armi ed i carri armati in fondo all'oceano
perchè sono gli errori di una storia passata
Lasciatemi morire sui miei passi
prima di finire sotto terra

Lasciatemi bere alle fonti
delle acque di montagna
Lasciatemi annusare il profumo dei fiori selvatici
che scorre libero nelle mie vene
Lasciatemi dormire nei vostri prati
tra le verdi foglie
Lasciatemi camminare lungo l'autostrada in pace
con il mio fratello
Lasciatemi morire sui miei passi
prima di finire sotto terra

Uscite nel vostro paese
dove la terra incontra il sole
Guardate i crateri ed i canyons dove corrono libere le cascate
Nevada, New Mexico, Arizona, Idaho
Lasciate che ogni contea di questa unione vi penetri dentro l'anima
E morirete sui vostri passi
prima di finire sotto terra

meribetti ha detto...

alla fine lo hai vinto il dottorato?

Maso ha detto...

beh è una lunga storia, comunque sì proprio adesso sto ricorreggendo la tesi :)

Jim Taylor ha detto...

Appreciate this blogg post